Caro Gennaro, salutiamoci

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Un Napoli indecente per 70 minuti ci ha visto sconfitti a Bergamo, contro l’Atalanta di Gasperini, per 3 a 1. Non che non ce lo aspettassimo ma, per come si è svolta la partita, siamo costretti a chiederci: ma dove andiamo? Napoli schierato con il 4-3-3 con Politano fuori (anche questa è bella), Rrahmani e Maksimovic al centro della difesa (necessita virtù), Di Lorenzo e Hysaj terzini bassi e a centrocampo, insieme a Bakayoko (voluto proprio da Gattuso), Elmas e Zielinsky. In attacco Lozano e Insigne con Osimhen (al 50%) al centro. Non era questa la squadra che avevamo immaginato a inizio campionato ma, tra positivi al Covid e infortuni vari, quest’è. Che il Mister abbia le sue attenuanti non c’è dubbio, perché in questa squadra mancano Mertens, Koulibaly, Manolas, Fabian Ruiz, Ghoulam ma noi comunque ci aspettavamo di più da quelli che hanno “calpestato” il terreno di gioco. Elmas e Zielinsky evanescenti, Bakayoko sempre troppo lento e incapace di produrre gioco, senza considerare le palle inopinatamente perse, la difesa intera che non gioca bene da reparto (e come poteva?) condendo le prestazioni individuali con errori sia tecnici che di posizionamento, Tutto chiaro se rivediamo i tre gol subiti.

Primo tempo quindi in balia dei bergamaschi che, lasciando fuori anche Ilicic, se la giocano, e bene. 2 gol subiti e, come dice il nostro Gennaro, dobbiamo anche ringraziare che non ne abbiamo subiti 4 o 5. Affermazione, questa, che un allenatore di una grande squadra mai dovrebbe permettersi. E comunque, con tutte le attenuanti che ci sono, perché il calabrese dovrebbe salutarci? Perché, pur con tutte le defezioni, noi, quando gli azzurri costruiscono dal basso (?) e quando costruiscono gioco a metà campo, abbiamo l’impressione che non sappiano proprio cosa farsene del pallone. I “titic” e i “titoc” non ci sembrano voluti ma piuttosto dovuti, ed è grave. Non sembra esserci un’idea di gioco, schemi e quant’altro. L’unico pensiero costante sembra questa volontà di mandare all’uno contro uno il buon Lozano che, nonostante tutto, continua a giocare e a segnare. Avevamo perdonato Gennaro Gattuso dopo aver assistito alla prestazione dell’andata di questa semifinale perché aveva portato comunque un utile 0 a 0 contro una squadra che, quando non è in giornata, ne segna 3. Andarsela a giocare a Bergamo con due risultati utili disponibili non ci sembrava cosa da poco. A patto che fossimo andata a giocarcela e invece, solo nel secondo tempo, entra uno dei più in forma, Politano, e si passa al 4-2-3-1. L’Atalanta è sorpresa: e che vogliono questi? Ci tengono i terzini bassi? Ci aggrediscono? Arriva anche abbastanza presto il 2 a 1 forse solo per la caparbietà del numero 11 azzurro. Dura poco, una ventina di minuti scarsi e il buon Gasperini rimette le cose a posto. Noi torniamo a fare quello che oggi sappiamo fare e la partita finisce perché Pessina si infila nel “burro” e scavalca l’ottimo Ospina con un tocco delizioso. Sempre che il giocatore che ha messo termine alla partita era Pessina e non Del Piero o Baggio. Che dire, non è che, se oggi cambiamo l’allenatore, questo, senza tempo per gli allenamenti, possa cambiare il corso di questa stagione ma, qualcosa dobbiamo pur fare. E infatti, solo tra 2 giorni e mezzo aspettiamo la Juve (anche questa è bella), e quindi non cambieremo direzione, ma poi? Abbiamo ancora una improbabile possibilità di agguantare il quarto posto in campionato, dobbiamo giocare in Europa League, se quel detto che dice “cchiù nera d”a mezanotte nun po’ venì”, vogliamo provare a cambiare la guida tecnica?

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