Vittoria a Parma con tanti dubbi.

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Fonte: eurosport.it

Alla prima di campionato il Napoli si schiera con l’abituale 4-3-3 e senza alcun acquisto nuovo in campo. Dopo aver provato, per tutta la fase del ritiro pre-campionato, il 4-2-3-1 ci ritroviamo con i soliti in campo, meno qualcuno, e con lo stesso schema di sempre. Ci aspettavamo Osimhen dal primo minuto e invece ci ritroviamo con i tre di attacco: Insigne, Mertens, Lozano. Sia chiaro, era una delle scelte possibili, ma dovevamo vedere una squadra più incisiva e concreta. Non è stato così. Per tutto il primo tempo non abbiamo assistito a un solo tiro in porta e, se non fosse stato per qualche velleitario tentativo di Fabian Ruiz, neanche verso la porta. È cosa grave visto anche che gli avversari che avevamo di fronte poco facevano per impensierirci. Avevamo rinunciato agli attacchi sulla fascia sinistra inserendo, proprio lì, il buon Hysaj che, poco propenso a scambiarsi la posizione con Insigne, non lo facilita. Meglio Mario Rui, ma su quella fascia dovremmo avere un’alternativa valida. A destra Di Lorenzo è apparso lento e appesantito ma in compenso c’era un Lozano che è sembrato ispirato e incisivo. A tratti, un riferimento per tutta la squadra. Mertens, al centro dell’attacco, evanescente. Come Fabian Ruiz che sembra, insieme a Zielinsky e Demme, non comporre un centrocampo irresistibile.

Il secondo tempo comincia allo stesso modo fino a che, al 61’, quel “burlone” di Gattuso, non fa scendere in campo Osimhen al posto del nebuloso Demme. Cambia la partita e si comincia a giocare con più voglia e velocità. Rieccolo il 4-2-3-1, o forse un 4-4-2 che diventa facilmente un 4-2-4 in fase di possesso. Scambi veloci fra gli attaccanti e penetrazione agevolata dal “dinoccolato” centravanti nigeriano. Immediatamente cross di Lozano al centro, proprio per l’attaccante ex Lille, e gol di Mertens sul rinvio impaurito del difensore parmense. Ancora, il palo di Insigne (ricominciamo quest’anno?), liberato da uno scambio di tacco con il numero 9 azzurro. E poi, partita chiusa al 77’ con il Lorenzo nazionale che riprende un pallone respinto in malo modo da Sepe su un tiro da destra di Lozano che, a nostro avviso, avrebbe dovuto invece servire il libero Osimhen al centro dell’area.

Tutto bene quel che finisce bene ma i dubbi sono tanti. La forma fisica di taluni, un centrocampo che non convince con giocatori che non si propongono mai negli scambi con i tre davanti, e la scelta di un modulo che ci offra garanzia di pericolosità e di solidità che non sembriamo ancora avere. Ricordiamo in ultimo l’ingresso di Petagna che, nei pochi minuti di presenza, ha confermato le impressioni che avevamo avuto nei 22 minuti giocati in amichevole contro il Pescara. Buona manovra, buona presenza fisica e buona intesa con i compagni di reparto. Va bene per ora e aspettiamo partite più complicate per valutare questo Napoli incerto sul campo e nel mercato.

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