Vivere a piazza Garibaldi

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2016-Veduta di Piazza Garibaldi (Foto di Sailko per Wikimedia)

A Napoli piazza Garibaldi è stata oggetto di una radicale riqualificazione urbana da parte dell’Amministrazione comunale; tuttavia i residenti lamentano che a tale opera di restyling non ha fatto seguito l’auspicato rilancio sociale, ambientale e culturale dell’area. Sulla questione intervistiamo l’avv. Riccardo Vizzino che frequenta quotidianamente la zona per motivi professionali.

Domanda: Avv. Vizzino, quali disagi segnalano i residenti nell’area intorno a piazza Garibaldi?

Risposta: Questo importante spazio urbano, centro nevralgico della città e punto di arrivo di turisti e pendolari, nonostante il recente restyling, rappresenta in pieno il doppio volto della città di Napoli. Purtroppo la riconversione del territorio non è bastata a porre un freno al dilagante fenomeno di illegalità di cui spesso sono vittime i residenti e non solo loro. In piazza Garibaldi e nelle zone limitrofe è stato riscontrato un aumento significativo di episodi di criminalità, accentuato da casi di violenza particolarmente gravi. Ne è un esempio la sconcertante vicenda che ha visto vittima di un’aggressione un’infermiera in pieno giorno nei pressi della Stazione Centrale ad opera di un senegalese irregolare di 20 anni; e, per restare nella cronaca recente, è da segnalare l’episodio di violenza che ha coinvolto una turista argentina in stato di gravidanza, presa di mira da alcuni malviventi stranieri, che le hanno scippato la borsa, facendola cadere violentemente sul marciapiede. Sempre più spesso la situazione raggiunge angoscianti livelli di pericolosità sociale anche in considerazione di diversi profili di illegalità, che esulano da condotte violente e aggressive, ma che non per questo escludono la necessità di un intervento radicale. È sotto gli occhi di tutti, infatti, il fenomeno degli “affari” gestiti dagli extracomunitari irregolari, che vede le strade e i marciapiedi di Piazza Garibaldi trasformati in veri e propri mercatini e bazar della contraffazione a cielo aperto; ciò si concretizza anche in un grave pregiudizio economico per i titolari delle attività economiche del luogo e per i commercianti della zona e di fatto si rende difficile la vita ai residenti. Si assiste, infatti, ad una vera e propria occupazione abusiva del suolo pubblico, che viene invaso anche da mercatini improvvisati che spesso consistono in vendita di prodotti di scarto rinvenuti nei cassonetti della spazzatura. Tutto ciò risulta indecoroso per l’immagine della città e pericoloso dal punto di vista igienico-sanitario, soprattutto in questo momento storico. Desidero precisare che l’integrazione di extracomunitari nel rispetto della normativa vigente è un valore aggiunto sul piano sociale ed economico; tuttavia, i problemi sorgono, di solito, in relazione agli extracomunitari che, in maniera clandestina, arrivano nel nostro Paese. Anche per costoro il legislatore ha previsto la predisposizione di centri di accoglienza; in tali sedi i soggetti dovrebbero ricevere un primo soccorso mediante visite mediche e screening anamnestici su uomini, donne e bambini al fine di individuare eventuali patologie o infezioni. Accade spesso, difatti, che all’interno delle precarie imbarcazioni utilizzate quali mezzi per raggiungere le nostre rive, si propaghino infezioni e malattie epidemiche che trovano la loro fonte nella carenza totale di norme igieniche, servizi sanitari e acqua potabile. Purtroppo, però, le norme vigenti vengono spesso disattese, come periodicamente emerge da inchieste e servizi giornalistici, e gli extracomunitari irregolari vagano per la Penisola apparentemente senza meta. Per questo motivo occorre prevedere con urgenza, tornando alla situazione locale di cui stiamo parlando, alla somministrazione obbligatoria di tamponi per screening dei contagiati dal Covid-19; in caso di positività al tampone dovrà essere creato un sistema in grado di risalire a tutti quei soggetti che possono essere stati contagiati; sarebbe utile l’allestimento di presidi medici che effettuino, nelle arre più a rischio, visite mediche specifiche onde prevenire il diffondersi di eventuali epidemie e malattie infettive. Inoltre, non si ha ancora notizia di una previsione di censimento obbligatorio dei soggetti che entrano nel nostro territorio clandestinamente; siffatto censimento dovrebbe coprire tutto il territorio nazionale prevedendo l’identificazione e foto-segnalazione dei soggetti censiti. Il che potrebbe ridurre la tensione sociale indotta, talvolta artificiosamente, nei confronti degli irregolari.

D.: Tornando alla situazione di piazza Garibaldi e dintorni, quali interventi sarebbero indispensabili dal suo punto di vista?

R.: Innanzitutto nell’area sarebbe utile il potenziamento dei dispositivi di sorveglianza come le telecamere, le quali in molte occasioni si sono rivelate uno strumento decisivo per assicurare alla giustizia i responsabili di atti di microcriminalità. Occorre, poi, intensificare la presenza sul territorio della Polizia Municipale, valido baluardo con i suoi poteri in materia di tutela ambientale, commercio, pubblici servizi e attività ricettive, igiene e sanità pubblica in collaborazione con le strutture operative sanitarie; al riguardo si raccomandano più frequenti interventi di sequestro immediato e distruzione della merce contraffatta commercializzata nell’area in questione. Piazza Garibaldi e la zona di Porta Nolana rappresentano il fulcro del collegamento tra la città e la provincia napoletana; sempre più spesso accade che i mezzi di trasporto gravitanti nella zona siano teatro di disordine pubblico e degrado: ogni giorno, infatti, si riversa a piazza Garibaldi e dintorni una moltitudine di extracomunitari irregolari in cerca di lavoro o di facili occasioni di guadagno, che viaggiano stipati all’interno dei vagoni dei treni o nei pullman, in tanti senza titolo di viaggio, contribuendo al degrado e al deterioramento delle strutture stesse. L’unica soluzione possibile per regolamentare questi afflussi sarebbe quella di istituire dei veri e propri presidi di controllo con personale qualificato che renda un servizio di vigilanza costante sia in relazione ai mezzi di trasporto sia all’esterno delle stazioni ferroviarie. Il corpo di vigilanza avrebbe anche il ruolo di censire e identificare tutti gli extracomunitari nei loro spostamenti, vigilando pure sul rispetto delle norme igieniche, controllando la regolarità dei titoli di viaggio, impedendo e reprimendo condotte illecite.

D.: Oltre a quelli già menzionati, ci sono altri aspetti che rendono evidente il disagio dei residenti della zona di cui parliamo?

R.: Lo stato di disagio sociale descritto implica pure un notevole pregiudizio economico nella misura in cui i residenti e coloro che con sacrificio hanno acquistato immobili e investito nella zona assistono inermi alla svalutazione degli stessi con il relativo crollo del mercato immobiliare. Al riguardo mi dichiaro disponibile a offrire assistenza legale a quanti volessero far valere in giudizio danni patrimoniali ascrivibili all’inazione di istituzioni, enti e/o associazioni. Relativamente alla questione immobiliare si sente dire con crescente insistenza che un numero crescente di proprietari di immobili aderiscono alla prassi di affittare i loro appartamenti, talvolta monolocali, nominalmente a singoli o coppie extracomunitarie ma, di fatto, a gruppi di stranieri privi di regolare permesso di soggiorno. Tali soggetti, spesso con l’accondiscendenza dei proprietari, accettano di vivere in veri e propri tuguri contraddistinti da condizioni igieniche pessime, in monolocali che non rispettano alcun requisito minimo per la salute e la sicurezza delle persone: interi gruppi di famiglie si ritrovano a condividere lo stesso tetto ammassandosi all’interno di queste case che, spesso, non sono dotate nemmeno di servizi igienici adeguati e, talvolta, di collegamenti fognari. Alcuna tolleranza può essere concessa nei confronti della sovraffollata promiscuità di tali ambienti e condizioni di vita. Autorità sanitarie e municipali sono tenute a disporre controlli capillari al fine di individuare e reprimere le condotte illecite e contrarie al nostro ordinamento. La garanzia del diritto alla salute non può prescindere da un intervento deciso volto alla regolamentazione specifica in materia di locazione di immobili ad extracomunitari allo scopo di porre fine alla prassi dei super affollamenti all’interno delle abitazioni. A questo proposito, si chiede anche il regolare coinvolgimento delle ASL, dei Comuni e della Polizia. Infine, si richiede l’intervento dell’Agenzia delle Entrate al fine di contrastare i comportamenti fiscalmente non corretti con particolare riguardo al fenomeno delle locazioni di immobili. Il fenomeno dell’immigrazione clandestina affligge da decenni la città di Napoli e comporta risvolti sociali e morali che non possono più essere ignorati. Come apprendiamo da notizie di cronaca giudiziaria, a trarre vantaggi economici da questo fenomeno non sono solo certi proprietari di immobili ma anche professionisti che, operando in rete, procurano permessi di soggiorno agli stranieri richiedenti; la concessione avviene, di solito, dietro pagamento di ingenti somme di denaro destinate all’arricchimento anche di titolari di aziende che fittiziamente assumono il soggetto extracomunitario. A pagarne le conseguenze sono i cittadini napoletani e tutti coloro che, ligi ai propri doveri sociali e contributivi, vedono compressi i propri diritti. Agire con tempestività non è più semplicemente un obbligo ma è una questione imprescindibile per la nostra salute e per la nostra sicurezza. 

1 commento su “Vivere a piazza Garibaldi”

  1. Francesco Priore

    Ammazza e che intervista. Quelli delle 3 carte non si vedono? Napoletanissimi, che frodano decine di turisti. Sembra uno scenario di guerra in cui schierare l’esercito. Le criticità indubbiamente ci sono, ma vi è un coacervo di stereotipati pregiudizi sui neri brutti, sporchi e cattivi senza pari. Controlli seri, su tutti, per tutti, no rastrellamenti contro gli immigrati

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