Diario dell’inquietudine: 10 novembre 2022

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pagina di diario

Come sottrarsi al bombardamento quotidiano di notizie pessime e a volte assurde che ottunde la mente di noi cittadini del mondo e in particolare del Belpaese? L’unica via di uscita è rifugiarsi in un sano umorismo che tale rimane anche se surreale, sarcastico o addirittura cinico. Si tratta di guardare la realtà da un diverso punto di vista. Certo non riesce a tutti, ma un tentativo non costa niente.

Prendiamo per esempio la salute. Quanti di noi conoscono persone che non appena ti incontrano ti chiedono come stai e dopo la tua risposta, per lo più sintetica, ti riversano addosso una quantità impressionante di sofferenze, malesseri, disturbi e semplici fastidi? Bene, vi suggeriamo, ricorrendo a quel senso dell’umorismo di cui si diceva, di non farvi fregare. Come? Se il nostro conoscente ci chiede come stiamo, rispondiamogli senza esitazione: “Dimmi prima tu!” e dopo la prevista, noiosissima elencazione dei suoi mali, quando tocca a noi abbiamo due opzioni: possiamo ingigantire fino alla catastrofe imminente le nostre patologie o, più crudelmente, rivelargli che stiamo “una bellezza, mai stati così bene”.

Ma salute, malattie e terapie si prestano magnificamente all’umorismo e all’ironia. Il mio medico mi ha detto che ho l’intestino pigro. Gli ho risposto che è effettivamente così: passa intere giornate sul divano. Il dottore mi ha comunque consigliato di fare una Tac anzi, meglio ancora, una Tac total body. Gli ho detto che il problema ce l’abbiamo un po’ tutti in famiglia e allora mi ha imposto una Tac everybody! In realtà anche il mio medico è spiritoso e quindi mi ha detto che una diagnosi esaustiva richiederebbe di sottoporsi anche a una Pont. Quando gli ho chiesto a quale indagine corrispondesse quell’acronimo, mi ha risposto ridendo: “Ma come, lei è napoletano e non riconosce l’accoppiata popolare Tac e Pont?”

Tra l’altro, mi sono presentato, previa prenotazione, al reparto di radiologia del solito ospedale:

– Devo fare una TAC –

– Col contrasto? –

– Si! –

– Non gliela faccio! –

– No, lei me la fa! –

– No! Le ho detto che non gliela faccio! –

– No, lei me la deve fare! Capito? –

– Le basta così, come contrasto? –

– Si, mi basta. –

– Okay, gliela faccio subito. –

Ma le trovate del mio medico di base non finiscono. Gli ho telefonato, piuttosto allarmato, per chiedere se potevo saltare per un giorno l’assunzione del farmaco “salvavita” che non ero riuscito a procurarmi in tempo. Mi ha risposto che sì, potevo saltare, ma mi ha raccomandato di stare attento, se uscivo, ad attraversare la strada e di essere molto prudente alla guida.

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