Diario dell’inquietudine: 16 novembre 2022

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pagina di diario

Come più volte ricordato, non c’è tema o argomento nella vita che non lasci ampio spazio al paradosso, al nonsense, all’ironia e ad altre espressioni umoristiche. Partendo dagli argomenti più prosaici, dalla cucina per esempio, prendiamo in considerazione la bottarga che, come si sa, può essere di tonno o di muggine. A me piacciono immensamente entrambe e ne mangerei tutti i giorni della settimana, ovviamente alternandoli: viaggerei insomma a bottarghe alterne.

Ma anche le disgrazie altrui suscitano crudeli sussulti umoristici. Una volta incontrai un uomo che zoppicava vistosamente: aveva una gamba offesa a morte. E, a proposito di gambe, mi hanno detto che è stato espulso dalla sala operatoria un chirurgo per un intervento a gamba tesa. Chissà chi era l’arbitro. Gli arbitri delle partite di calcio sono invece, da sempre, oggetto di insinuazioni e battute più o meno maliziose: un arbitro di calcio “disponibile”, nel senso peggiore della parola, si distingue perché oltre al cartellino giallo e al cartellino rosso mostra anche il cartellino del prezzo.

Sotto la mannaia dell’ironia cade anche il gioco, la mania del gioco: mentre attendevo il mio turno nella sala di attesa dell’ASL, si è avvicinato allo sportello delle informazioni un tizio piuttosto agitato che ha chiesto all’addetto: “Scusi, cerco il Centro per la Cura delle Ludopatie”; “Guardi, vada …” “No si fermi! Non me lo dica! Scommettiamo dieci euro che me lo trovo da solo in tre minuti?”

E cosa dire del rapporto tra medico e paziente? Ho già avuto modo di spiegare che il mio medico di base ha un gran senso dell’umorismo che con me può tranquillamente spendere perché non corre il rischio di essere frainteso. Quando, tempo fa, gli ho parlato della mia stitichezza ostinata, mi ha detto: “Lei deve assolutamente purgarsi. È un ordine lassativo!” L’occasione di ricambiarlo con la sua stessa moneta mi si è presentata a seguito di una persistente infiammazione ai testicoli. Gli ho confessato: “Dottore, credo di aver bisogno di una cura veramente efficace e non dei soliti palliativi.”

Ma lui ha il coltello dalla parte del manico: quando gli porto a vedere le mie analisi del sangue il suo commento è: “Perfette, quindi degne di miglior causa”, se non peggio. Se mi vaccina contro l’influenza tiene a precisare: “Tanto la prende lo stesso, ma le viene incontro con qualche agevolazione”.

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