Ebbrezza finita?

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Sottoscritto a Palazzo Chigi il primo Patto a tutela del potere d’acquisto dei cittadini (Fonte: www.governo.it/it)

L’ebbrezza del titolo si riferisce a quella che un politico prova quando ottiene il successo elettorale che gli apre le porte alla guida della res publica;negli statisti autentici questo stato di euforia dura ben poco perché avvertono quasi subito il peso della responsabilità che deriva dal prendere atto del fatto che a loro toccherà ora gestire i destini di un popolo. Nei politicanti, invece, questa ebbrezza dura a lungo sulla scia della semplificata rappresentazione della realtà che di solito caratterizza le loro campagne elettorali.

Sembra che Meloni, Tajani e Salvini, che pure vivono di politica da tanti anni, non abbiano del tutto smaltito l’ebbrezza della vittoria elettorale dello scorso anno; eppure da tempo la realtà, che si trovano a gestire, si è rivelata molto più complicata e traumatica del previsto.

Limitiamo la nostra riflessione alla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef): aumentare il deficit senza ridurre il debito è decisamente rischioso; questa manovra in deficit inevitabilmente preoccuperà i mercati finanziari per gli sforamenti sul disavanzo e il rischio che il debito finisca fuori controllo è concreto.

Il vero problema per l’Italia, come evidenziano diversi analisti, è la sostanziale inesistenza di sviluppo, di solito per mancanza di idee  e di fondi economici, quindi è risibile il tentativo di attribuire a complottisti stranieri strategie finalizzate al default dell’attuale Governo: evidenziare lo spettro di quanto accaduto nel 2011 con la caduta del governo Berlusconi e il subentro di Mario Monti non è pertinente; al momento le due situazioni storiche – la attuale e quella del 2011 – non sono comparabili se non per la “spaccatura” tra Roma e il resto dei Paesi UE, che oggi si comincia ad avvertire soprattutto per gli atteggiamenti ondivaghi di Meloni e Salvini. Cessato l’effetto dell’autorevolezza europea di Mario Draghi, il rapporto con le istituzioni europee appare sempre più faticoso e la questione immigrazione è fuoco che cova sotto le ceneri.

Basterà l’iniziativa meloniana del carrello della spesa tricolore a frenare l’ondata di sfiducia sull’affidabilità del Sistema Paese, che si sta abbattendo sull’Italia e tra gli italiani? Se la miopia degli attuali governanti si limiterà solo a guardare i sondaggi elettorali in vista delle votazioni europee del prossimo anno, senza mettere mano ai veri, concreti problemi del Paese, significherà che dall’ebbrezza si è passati all’ubriacatura, quindi per gli italiani si prospetteranno tempi cupi.

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