Truffe: che fare?

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Riceviamo dall’avv. Riccardo Vizzino e volentieri pubblichiamo

Il dilagante fenomeno delle truffe merita estrema attenzione perché rappresenta un grave danno patrimoniale ed all’immagine della intera collettività. È purtroppo ben noto che, negli ultimi anni, la crisi economica che grava sul nostro Paese ha fatto diventare il malcostume delle frodi una specie di “ammortizzatore sociale”. Si è potuto notare, in particolare, che vi è un numero sempre maggiore di cittadini che, anche in modo occasionale, commettono reati contro il patrimonio a volte anche per indennizzi di piccolo ammontare.

In tale contesto, destano particolare preoccupazione le “truffe” a soggetti deboli, in particolar modo anziani o ammalati, vittime di illeciti o sotterfugi che avvengono prevalentemente all’interno delle mura domestiche e che portano gli autori della truffa a far credere alla “vittima” di detenere qualche particolare qualifica di pubblica utilità (addetto a servizi essenziali, quali elettricità, telefonia o riscaldamento) ovvero proponendo qualche fantomatica operazione commerciale, inducendo così la persona a corrispondere una somma di denaro, più o meno ingente, per una prestazione in realtà mai eseguita.

In una vita sempre più digitale le truffe si consumano anche online: frodi negli acquisti, truffe romantiche e finte lotterie; donazioni fraudolente, oppure frodi che si realizzano mediante tecniche di phishing, vishing, smishing e accessi abusivi a banche dati. Si tratta di acquisizione di informazioni attraverso accessi abusivi a banche dati, tecniche di phishing (utilizzano un messaggio che, riferendo problemi di registrazione o sicurezza, invita a fornire i propri dati riservati di accesso al servizio, di solito rimandando, con un link, ad un sito web solo apparentemente dell’istituto bancario), vishing (attraverso il telefono: voice phishing) o smishing (in questo caso sono utilizzati SMS). Altro “trucco” utilizzato dai truffatori è lo spoofing che consiste in un attacco informatico basato sulla falsificazione dell’identità. Inoltre particolarmente subdole sono le truffefinanziarie online, che si caratterizzano essenzialmente con le seguenti condotte: intermediazione illegale e offerta di prodotti senza prospetto informativo.

Nel corso dell’ultimo anno le autorità di vigilanza – la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) e l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (Ivass) – hanno oscuratocentinaia di siti web pirata che operavano in Italia senza autorizzazione e in maniera fraudolenta. Più nello specifico, sin dallo scoppio della pandemia, si è registrato un innegabile aumento dei tentativi di frodi bancarie online, il che fa parte di una tendenza a lungo termine su scala internazionale, osservata in tutti i settori dell’economia. Secondo un’indagine condotta da PwC, il 47% delle aziende di tutto il mondo è stata vittima di frodi negli ultimi 24 mesi.

Per giunta, va prestata estrema attenzione alla grande truffa del gioco d’azzardo, che viene veicolata con messaggi pubblicitari non sempre corretti nella misura in cui sono tesi a far credere ai giocatori che la vincita sia a portata di mano, che sia facile vincere. Il consumatore finale, il giocatore d’azzardo, va incontro agli elusi meccanismi di conoscenza delle possibilità reali di perdita.

Sempre incidenti, nonostante le azioni tese a debellarle, sono le frodi assicurative, specie nel settore della responsabilità civile auto (RCA) che, com’è noto, si realizzano mediante un comportamento contrario alla legge per ottenere dall’assicurazione qualcosa che non spetterebbe. Gli illeciti registrati sono molteplici: sottoscrizione di polizze assicurative auto emesse con furto d’identità e sostituzione di persona, finalizzati alla denuncia di falsi eventi dannosi; attivazione di polizze intestate ad utenti non verificati né verificabili con la produzione, all’atto della stipula, di documenti di identità e libretto di circolazione non corretti; finti sinistri elaborati e denunciati con il supporto dell’operato di professionisti che cercano di “guadagnare” un po’ di denaro simulando incidenti stradali, incendi, rapine ed eventi di vario genere. Le implicazioni sociali delle frodi non vanno sottovalutate: in particolare quelle assicurative contribuiscono a fare dell’Italia il paese in Europa con i costi assicurativi più alti, i quali vengono ripartiti su tutti i cittadini, danneggiando chi vive ogni giorno di sacrifici e lavoro.

Segno della recessione e della disoccupazione di questo periodo di estrema difficoltà, si ritiene indebitamente che la truffa sia una sorta di rivalsa per il mancato impiego, sia un guadagno “dovuto”, un onere che lo Stato deve pagare per non aver provveduto al benessere di tutti. Il fenomeno delle truffe deve perciò essere considerato come un grave problema culturale e sociale, dunque, una manifestazione del malcostume e della mancanza di senso civico sul quale bisogna intervenire: la possibilità di soluzione del problema non può che partire dalla capacità di valutare le cause, il peso sociale ed economico di ingiustificati livelli di azioni fraudolente in determinate aree e particolari settori. Aumentare il livello di comprensione del fenomeno, evitando proclami dannosi per tutti, è il punto di svolta nella questione Occorre, inoltre, un’operazione culturale di recupero della legalità a tutti i livelli, che faccia percepire i costi sociali dell’attività illecita.

Considerato che il malcostume della truffa dilaga ormai in diversi settori, diventando sempre più “intelligente” ed al passo con i tempi e creando spesso ripercussioni di carattere psicologico nelle vittime, come Studio legale associato, che ha sempre coniugato la propria attività professione con l’impegno sociale, abbiamo proposto alle competenti autorità l’istituzione di un’Autorità di garanzia per i cittadini, cui segnalare le ipotesi di truffe, con il compito di vigliare sul fenomeno, contrastarne la diffusione, fornire tutela ai cittadini che ne siano pregiudicati.

Avv. Emma e Riccardo Vizzino

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