Archeologia e Bibbia: l’avvento di Aton, il dio unico

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Busto di Akhenaton (Fonte: Flickr)

Re Ahmose I era riuscito nell’impresa di scacciare via dal delta del Nilo l’esercito degli Hyksos,ma aver vinto la battaglia, non gli bastò. Decise, infatti, di inseguire gli invasori in fuga ben oltre i confini dell’Egitto, fino alle terre dalle quali erano partiti.

Gli Hyksos attraversarono prima la penisola del Sinai, per poi raggiungere la regione di Canaan. Giunti sulla punta nord-occidentale del Negev, a Sharuhen,oggi conosciuta come Tell el-Far’ah, si fermarono per organizzare una linea difensiva. Ahmose I decise quindi di ritornare in Egitto, intenzionato a recuperare le forze, riorganizzare il proprio esercito e pianificare un attacco verso gli invasori allo scopo di riconquistare le terre perdute.

Questi avvenimenti ebbero un forte impatto sull’Egitto nei tempi a venire. All’inizio della XVIII dinastia, nel periodo del Nuovo Regno d’Egitto, i successori di Ahmose I si riproposero di non permettere più ad alcuna potenza straniera di invadere le loro terre. Per questo motivo, da quel momento in poi, i re egizi furono a tutti gli effetti dei re guerrieri. Imponenti armate e grandi roccaforti furono istituite in forma stabile lungo l’intero confine orientale, sull’Alto Nilo e al confine con la Nubia.

Agli albori della Tarda Età del Bronzo questo nuovo assetto modificò profondamente i rapporti politici tra l’Egitto e Canaan. In quel periodo storico, Canaan era organizzata in tante confederazioni indipendenti. Una faceva riferimento a Megiddo, una a Qadesh,un’altra a Cazor e gli avvenimenti tragici del periodo Hyksos avevano fatto in modo che i rapporti economici tra il delta del Nilo e la terra di Canaan si rafforzassero notevolmente. La regione aveva assunto l’importante ruolo di crocevia commerciale tra il delta, l’Anatolia e il mondo egeo.

Il ritrovamento di anfore d’argilla a due anse destinate a conservare sostanze preziose come l’olio d’oliva e il vino durante i lunghi viaggi in mare rappresenta una particolarità di questo periodo storico. Ceramiche rinvenute a Canaan hanno contribuito a dimostrare l’importanza che Micene, in quel periodo, aveva nel commercio mediterraneo. La maggior parte della merce arrivava a Canaan approdando nel porto di Tell el-Ajjul, città che nella Bibbia viene identificata con il nome di Sharuhen, mentre Cazorera la via principale per gli scambi commerciali con la Siria, l’Anatolia e la Mesopotamia. Le esigenze di ordine pratico che sorgevano nel corso degli scambi commerciali contribuirono alla realizzazione dei primi segni sillabici, le prime forme attestate di greco antico.

Trascorsero gli anni, l’Egitto adesso era governato da re Thutmose IIIe nuove nubi cominciavano ad addensarsi all’orizzonte. Regni tribali, tra i quali spiccavano i Mitanni e gli Ittiti, residenti nelle terre della Siria e della Turchia, cominciarono a sorgere per sovvertire il dominio egizio su questi territori. A Karnak, le iscrizioni rinvenute su pietra di Thutmose, incise intorno al 1460 a.C., raccontano della battaglia che il faraone intraprese contro gli Ittiti nel 1468 a.C. nel campo di battaglia di Megiddo, nella valle cananea del Jezreel, e della manovra a tenaglia che le truppe del faraone eseguirono stringendo i nemici in una morsa mortale.

In seguito alla vittoria sugli Ittiti, Canaan divenne, per i secoli a venire, una provincia vassalla dell’Egitto. Tranne per un breve periodo, e cioè durante il regno di un faraone davvero particolare: Amenofi IV. Quest’ultimo, salito al trono nel 1353 a.C., da lì a breve avrebbe sconvolto il mondo egizio. Dichiarò al popolo di aver ricevuto una visione divina che gli aveva rivelato una nuova verità: la fede che il popolo aveva nell’attuale pantheon egizio era sbagliata. Esisteva un solo dio, la divinità più antica, il dio solare Aton. Perciò cambiò il suo nome in Akhenaton(devoto ad Aton) e decise di trasferire la corte da Tebe in una città al centro dell’Egitto che rinominò Akhetaton(l’orizzonte di Aton), l’attuale Amarna. Qui, con sua moglie Nefertiti, impiegò la ricchezza dell’Egitto per edificare templi, enormi strutture e statue devozionali in onore del dio solare. Durante questo periodo, anche l’arte pittorica e la scultura subirono profondi cambiamenti. Un busto policromo di Nefertiti è conservato a Berlino presso il Neues Museum.

Totalmente immerso nelle questioni religiose e nella sua missione divina, Akhenaton trascurò completamente il pericolo costituito dagli stati vassalli. Gli Ittiti, rendendosi conto del momento propizio, agli ordini del re Šuppiluliuma I,attaccarono l’Egitto dalla parte orientale. Le tavolette cuneiformi note come Lettere di Amarna riportano il racconto della sconfitta subita dalle guarnigioni egizie, ormai ridotte al lumicino.

Hurriti, siriani e cananei colsero anch’essi l’opportunità derivata dall’esigua resistenza egizia per espandere il proprio potere. La visione monoteistica di Akhenaton aveva provocato seri danni all’impero e, nel 1336 a.C., il culto di Aton concluse miseramente il suo cammino. Akhenaton morì, poco compianto dal suo popolo e presto dimenticato. Al suo posto salì al potere il giovane Tutankhatonche subito riportò la corte a Tebe, cambiò il suo nome in Tutankhamon (immagine vivente di Amon) e ripristinò il culto tradizionale delle antiche divinità egizie.

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