
Nell’affollata Sala consiliare della V Municipalità, Vomero – Arenella, il pomeriggio del 20 giugno è stato presentato il primo libro della giovane autrice Carla Coppola, edito da la Valle del tempo. Dopo i saluti della Municipalità attraverso Giulio delle Donne, sono intervenuti l’Editore, Mario Rovinelli, la prof.ssa Elisa Rampone Chinni, il dr. Claudio Roberti. I relatori hanno interloquito amabilmente con l’autrice e attraverso pregevoli commenti hanno accompagnato il pubblico nel mondo di Carla Coppola.
Suggestiva e icastica la copertina curata da Angelo Giordano, creata di proposito per l’Autrice.
Il lungo racconto tratta di una storia vera, dalla A alla Zeta. Un’autobiografia che emoziona, insegna, induce alla riflessione tutti, giovani e adulti. Ci sollecita a rivedere la personale visione esistenziale che, spesso, protetta in una confort zone, non ci fa dilatare lo sguardo e vedere oltre il proprio sé.
Il raccontarsi di Carla è di un’immediatezza e di una schiettezza che disarma il lettore. Non prova ad imbonire chi legge, a porsi in una luce speciale, a rivestirsi di un’aura particolare che comunque lei possiede ed emana. Va dritto al sodo. Ci parla della sua storia da neonata fino ad oggi, giovane donna in carriera e impegnata nel sociale. Ci racconta dei tanti obiettivi raggiunti, alzando sempre l’asticella, negli studi come nelle passioni sportive senza mai concedersi spazi di autocompiacimento. Parla a cuore aperto Carla, delle tante amicizie, quelle solide e quelle svanite; dei giorni amari e di quelli felici, di vittorie e sconfitte, di amori passati e irrisolti, di speranze future. Insomma, una vita come tante … starete pensando.
Cosa c’è di speciale in questo libro? Innanzitutto, Carletta, l’ho sempre chiamata così, è una mia ex alunna. Con lei ho condiviso un pezzetto della mia carriera e della mia vita nei suoi ultimi tre anni di liceo scientifico. Commossa e orgogliosa di essere qui a scrivere di lei e per lei.
L’altro aspetto speciale di questo racconto lungo è il coraggio: filo conduttore che ha consentito all’autrice di tuffarsi nell’oceano del “male di vivere” senza però naufragare, grazie agli appigli saldi di una famiglia coraggiosa al par suo, di amici veri e di tante persone che hanno creduto in lei. Ed ecco che la sua navigazione l’ha condotta alla ricerca di nuovi approdi. Carla – schietta, estroversa, caparbia, ironica e talvolta caustica – vi parlerà della disabilità. Sì, la sua. Senza farne un’apologia, la sua scrittura diventa un contrappunto verso una società disattenta e superficiale che ancora non riconosce appieno il valore e lo spessore umano della persona, prima ancora della disabilità di cui si è portatori. La narrazione di Carla induce il lettore a vincere tale negligenza, a mettersi in ascolto dell’altro da sé, a scavare nel profondo di ciascun io per ritrovare la cifra autentica di un’humanitas smarrita.
A mio modesto avviso Diversi e Uguali è libro che si può leggere in due modi: vivendo momento per momento la storia della protagonista, Carla, o immaginando quella che poteva essere la nostra storia personale e non lo è stata per pura casualità.
E ora mettetevi comodi, e immaginate di parlare direttamente con Carla.