I tifosi del Napoli derubati

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Sì, ci stanno derubando del piacere di lottare per vincere uno scudetto che manca da troppi anni, e non solo per demeriti nostri. Ci stanno derubando del gusto di attendere l’inizio di una partita, della trepidazione a cui eravamo abituati durante lo svolgimento della stessa, del pathos necessario ad emozionarci, a gioire. E ha cominciato proprio il Napoli con le sue vittorie, il suo gioco sempre in controllo e dominio, la sua tranquillità dettata dalla forza e da una rosa che non ha precedenti. Con il suo undici titolare (?) e con gli ingressi dalla panchina ora di Raspadori, poi di Elmas, e ancora di Simeone e Olivera, di Ndombele e dei due centrali Ostigard e Juan Jesus. Numeri impressionanti: miglior difesa, miglior attacco, Osimhen capocannoniere, differenza reti a più 36, distacco dalla seconda di 13 punti. Se ci sediamo tranquilli al divano a vedere una partita di cui già conosciamo l’esito, se abbiamo perso l’interesse a seguire le partite degli altri perché non ci interessa minimamente chi vince o perde, vuol dire che ci stanno derubando. Forse solo Osimhen non si è adeguato, se poi si inventa un gol come quello contro la Roma e ci costringe, nostro malgrado, a saltare da quel comodo divano.

Ma il Napoli ha dei complici e ha iniziato proprio la Juve, tirata fuori e giustamente dalle compagini che avrebbero potuto dare un significato diverso a questo campionato. Poi ha continuato il Milan pareggiando in casa con la Roma, e poi con il Lecce in trasferta, e poi perdendone tre consecutive con Lazio, Sassuolo e Inter. E anche quest’ultima che pure aveva vinto contro il Napoli ha poi pensato bene di tirarsi fuori dalla lotta pareggiando con il Monza e perdendo in casa con l’Empoli.

Di questo passo a maggio, e forse anche prima, non avremo neanche voglia di festeggiarlo questo scudetto.

E diamine, chiudiamola qui per manifesta superiorità di una sola squadra, la nostra. Assegniamo lo scudetto al Napoli e dichiariamo retrocesse Cremonese, Sampdoria e la Juventus di diritto. Per l’accesso alle coppe europee facciamo un sorteggio perché probabilmente, chiunque ci andrà, l’anno prossimo non avranno neppure i soldi per fare le trasferte: i viaggi, i pernottamenti e quant’altro costano tanto.

E facciamo anche un piacere a quei giornalisti che ormai non riescono a trovare motivi plausibili per parlare, per tutta la durata dei loro programmi, delle squadre del nord.

La capolista non se ne va, se ne è già andata.

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