È logico!

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Recentemente mi è capitato di ascoltare una conversazione tra alcuni studenti liceali interessati alla preparazione per i cosiddetti “test d’ingresso” per l’accesso a diversi corsi di laurea, specie a quelli a numero programmato nazionale. Le preoccupazioni maggiori, espresse dai giovani dialoganti, vertevano sul fatto che le citate prove selettive includevano domande di ragionamento logico, per le quali quei giovani non si sentivano particolarmente preparati e qualcuno metteva in dubbio l’utilità della presenza di quesiti del genere nei “test d’ingresso”. Le preoccupate riflessioni di quei giovani mi inducevano ad intervenire nella conversazione per evidenziare che la conoscenza della logica è uno strumento di difesa culturale da non trascurare, probabilmente lo strumento più indispensabile per utilizzare bene anche le altre discipline. Al che, uno del gruppo ha obiettato: «Allora perché la logica non si insegna a scuola come disciplina autonoma?» Nella mia risposta ho evidenziato che la logica è la prima di una serie di discipline che compongono un sistema filosofico per il fatto che essa offre lo strumento di un corretto modo di pensare e dimostrare quel che si asserisce, quindi è necessaria per un’interpretazione completa e razionalmente coerente della realtà, della vita, dell’uomo, dell’universo, in base ad alcuni chiari princìpi che si riconoscono come fondamento proprio di una visione unitaria di tutti i problemi filosofici. A queste mie osservazioni una studentessa del gruppo interveniva chiedendo: «Se è così, perché non si insegna più filosofia nelle scuole?» Touché! Zittito da una logica deduzione alla mia argomentazione.

«È logico!» Quante volte ci capita di usare questa espressione per indicare che abbiamo capito al volo un concetto che ci sembra ovvio; la logica è indispensabile per qualsiasi sistema di pensiero che voglia procedere rigorosamente. Alla domanda: che cos’è la logica? Una risposta elementare potrebbe essere: la logica è l’insieme delle regole del buon senso; mentre la logica scientifica nasce dalla riflessione dell’uomo sul proprio modo di ragionare e arriva a catalogarne i vari aspetti, i princìpi che lo regolano affinché il ragionamento sia corretto.

Prescindere dalla logica espone a seri rischi; come spiega lo psicologo sociale Robert Cialdini dell’Università statale dell’Arizona, «una volta deciso un argomento, attenersi caparbiamente alla decisione presa ci risparmia la fatica di doverci pensare ancora: non c’è più bisogno di setacciare il nugolo d’informazioni che ci assale ogni giorno per individuare quei pochi fatti che contano, non c’è più bisogno di investire energie mentali per soppesare il pro e il contro, non sono più richieste decisioni drastiche. La prossima volta che ci troveremo davanti a quell’argomento, ci basterà inserire il nostro programma automatico di coerenza e subito sapremo esattamente che cosa credere, dire o fare: non avremo da far altro che credere, fare o dire quello che corrisponde alla decisione già presa. … Come notava Sir Joshua Reynolds, “non c’è nessun espediente cui un uomo non ricorra per evitare la fatica autentica di pensare”. … Asserragliati nelle solide mura di una rigida coerenza, possiamo stare al sicuro dagli assedi della ragione … Se l’automatismo della coerenza funge da difesa contro le insidie del pensiero, non dobbiamo meravigliarci che questo meccanismo possa essere sfruttato da certi profittatori che hanno tutto l’interesse a una nostra risposta automatica e non ragionata.»

Invece conoscere è in certo modo avere in noi le cose. Con la conoscenza le cose diventano in qualche maniera nostre (apprendere significa cogliere qualcosa che è fuori di noi e portarla in noi); le realtà conosciute non entrano in noi materialmente, ma in un modo speciale che si chiama appunto conoscitivo o intenzionale. E la logica studia i contenuti della conoscenza, il che rende evidente la sua indispensabilità per ogni attività conoscitiva.

1 commento su “È logico!”

  1. Lucia Veneruso

    Bellissima riflessione!
    Sarebbe molto importante cominciare a lavorare seriamente sullo sviluppo dello spirito critico e sulla costruzione di regole di buon senso. La capacità di discernere e di selezionare è fondamentale in una società che offre ai giovani, quotidianamente, una marea di informazioni. Si tratta di un campo per il quale appare urgente il lavoro della scuola. Potrebbe essere molto utile introdurre lo studio della filosofia già nella scuola primaria, ovviamente ripensando la disciplina in maniera nuova e tarandola sulle varie fasce di età

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