AAA… statista cercasi

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Costituzione della Repubblica italiana

Com’è noto, la settimana scorsa Conte, Berlusconi e Salvini hanno tolto la fiducia in Senato al governo Draghi; Conte, vestendo i panni del risentito e offeso, Berlusconi, togliendosi la maschera del moderato liberale, e Salvini con le sue posizioni dilettantesche hanno dato prova di una ricerca di un proprio tornaconto partitico a danno dell’interesse generale, una invereconda manifestazione di irresponsabilità che impedisce loro definitivamente di ascriversi nel novero dei pochi ma insigni statisti italiani.

Parlando di quanto accaduto al Senato la settimana scorsa, il leghista Giorgetti ha ammesso: «Il Parlamento non ha avuto nemmeno la forza di votare contro Draghi, questa storia avrebbe potuto finire in maniera più dignitosa. Il fatto è che non c’è più una politica degna di questo nome e l’Italia ha consumato un grande Presidente del Consiglio».

Di conseguenza il 25 settembre prossimo si voterà per eleggere il nuovo “dimagrito” Parlamento (400 deputati e 200 senatori). La stesura delle liste dei candidati si preannuncia foriera di vendette e gelosie; nei partiti di destra già si litiga sulla premiership e sulla distribuzione dei collegi. Stando ai sondaggi, i partiti di destra appaiono favoriti nella prossima competizione elettorale; ma quanto peserà sui risultati la riprovazione di quei cittadini che hanno espresso disgusto per quei partiti responsabili delle dimissioni di Draghi? Quanto peserà, inoltre, la consapevolezza che con la destra al potere si sposterà il baricentro della politica italiana dall’Unione Europea e dall’alleanza atlantica verso derive putiniane e trumpiane con conseguente discredito internazionale?

L’Europa, che ha dato la stura ai finanziamenti richiesti con il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), con quale grado di diffidenza guarderà al nostro Paese? Come reagiranno le istituzioni europee all’uscita di scena di Draghi, ritenuto una sorta di garanzia per i fondi del PNRR? Lo scudo anti spread, il Transmission Protection Instrument (Tpi), sarà facilmente alla portata dell’Italia? Come ha scritto Carlo Cottarelli su la Repubblica, «nel decidere di attivare il Tpi la Bce valuterà se il Paese si sta comportando bene, non deviando dai propri impegni con le istituzioni europee in termini di aggiustamento dei conti pubblici o macroeconomico e se, in generale, applica buone politiche economiche, rispettando fra l’altro gli impegni contratti con il Pnrr». Questa “supervisione” europea come sarà accolta da quei partiti populisti e sovranisti nei quali militano i nostalgici della lira?

Anche i cittadini meno informati sanno che le emergenze che ci affliggono sono, solo per citare le più evidenti, l’inflazione, provocata dall’aumento del costo dell’energia e dal connesso incremento dei prezzi dei prodotti alimentari, la pandemia ad andamento carsico, l’aggressione russa dell’Ucraina. Di conseguenza, cercasi statista disperatamente!

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