Nuova vita per il verde urbano

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Poche settimane fa, mossi dal desiderio di variare l’itinerario della quotidiana passeggiata mattutina (di solito, percorriamo via Toledo fino al mare o il centro antico), la mia consorte ed io ci siamo diretti al Parco dei Ventaglieri, che non visitavamo da un bel po’ di tempo perché sapevamo che versava in condizioni di degrado; per chi non fosse pratico di Napoli, parliamo della zona che da Montesanto porta su fino a via Salvator Rosa ed all’inizio del corso Vittorio Emanuele. Appena giunti, abbiamo subito avuto un bell’impatto in quanto abbiamo constatato che per raggiungere la sommità di questo “giardino verticale” erano stati ripristinati sia l’ascensore che le tante rampe di scale mobili, delle quali ci siamo serviti fino all’ingresso a monte su via Avellino a Tarsia.

Si tratta di un parco urbano realizzato ai tempi del dopoterremoto che, purtroppo e come facilmente pronosticabile, ben presto ha cominciato a subire le conseguenze dell’incuria e del disinteresse da parte delle istituzioni. Per qualche tempo è stato autogestito dal Centro sociale DAMM, ma poi è ripresa la consueta inarrestabile proliferazione di erbacce, rifiuti e siringhe abbandonate, e gli impianti elevatori hanno ripreso a funzionare a singhiozzo. Ebbene, è stato un grande piacere nonché una gradevole sorpresa poter constatare che il Parco sta tornando allo splendore dei primi tempi! Nei giorni feriali, infatti, alcuni operai con la bella divisa verde della Cooperativa Verde Golfo, sono impegnati nelle attività di ripristino; questi lavoratori sono persone molto determinate, che credono in quello che fanno e lo fanno con passione e dedizione, evidentemente consci di svolgere un’opera meritoria per il quartiere e la città tutta. Così abbiamo incontrato il responsabile Gennaro Arcini, il quale si è intrattenuto a lungo con noi, spiegandoci che lui e i suoi colleghi, così come quelli di altre cooperative, sono gli ex disoccupati storici “Bros”, quattrocento lavoratori che hanno stipulato con Comune e Regione un contratto per l’utilizzo di alcuni fondi (soldi accantonati da qualche parte nei bilanci degli enti locali), finalizzato a rendere nuovamente vivibili ben 25 aree verdi di Napoli. Questi operatori (che ti accolgono con un sereno sorriso e ti rendono partecipe della loro azione con fierezza) tolgono via erbacce e rifiuti anche ingombranti, eseguono potature, ridipingono panchine, aggiustano giostrine per bambini, sistemano cartelli e indicazioni, fanno vigilanza per il rispetto delle regole (nonostante, come ci diceva Gennaro con rammarico, qualcuno come quelli che non provvedono a raccogliere le deiezioni dei propri cani, abbia un atteggiamento ben poco “urbano”; fortunatamente, però, la quasi totalità della gente ha recepito che si tratta di un bene comune che va salvaguardato nell’interesse di tutti e con il coinvolgimento di tutti).

Il Parco dei Ventaglieri, per suo posizionamento e struttura, ha una valenza architettonica di grande spessore, unendo due aree della città a diversa quota, grazie a scale che ricordano vagamente Escher e ad impianti molto utili alla cittadinanza. Attualmente, funge da spazio verde per due istituti scolastici che vi prospettano, ma con un po’ di buona volontà ed una mentalità imprenditoriale un pizzico visionaria, lo si potrebbe immaginare anche come artistica location di spettacoli teatrali o sfilate in modo da valorizzarlo, rendendolo pulsante e vivo all’interno del quartiere.

Qualche giorno dopo siamo andati poi a rivedere il Parco Viviani: altra struttura verticale fra il Vomero ed il corso Vittorio Emanuele, che pure versava in pessime condizioni, ed anche qui abbiamo incontrato le “tute verdi” che, con molta affabilità ed un pizzico di orgoglio, ci hanno illustrato i risultati raggiunti in pochi mesi di attività. Così pure ai Giardini del Molosiglio, finalmente restituiti alla fruizione, dove stanno tornando a passeggiare le famiglie e così pensiamo stia avvenendo in altre realtà cittadine che presto andremo a verificare.

Dunque, sappiamo per certo che il contratto stipulato ha la durata di un anno più uno di proroga, quindi almeno fino a fine 2023 dovremmo avere una città “presentabile”; poi starà al Comune ritornare a dotarsi di un servizio di manutenzione del verde degno di tale nome, magari aprendo una corsia preferenziale agli ex Bros, in considerazione dell’esperienza maturata. Quando le istituzioni decidono di collaborare per il bene del territorio si superano anche le difficoltà finanziarie ed i risultati si vedono: le città sono più belle e si restituisce dignità alle persone.

1 commento su “Nuova vita per il verde urbano”

  1. elio mottola

    Adriano Ferrara, da inguaribile ottimista (ma è una malattia che gli auguriamo conservi per sempre), ci restituisce un altro pezzetto per essere orgogliosi di essere nati e vissuti in questa città orrenda e meravigliosa ad un tempo.

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