Campionato 2021/22, si parte.

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Prossimi ormai alla partenza del nuovo/vecchio campionato di calcio italiano dopo il mercato più paradossale degli ultimi anni, con pochissimi movimenti, ma decisamente eclatanti.
Su tutti l’addio di Messi al Barca e il conseguente approdo “all’asso pigliatutto“ PSG, in realtà uno stato travestito da società calcistica che mostra quanto sia falsato il rapporto di forze all’interno di questo circuito, così come è attualmente concepito, ma che la natura stessa del gioco del calcio riesce a mettere ancora in discussione nonostante tutto, almeno a livello internazionale.

In Italia, invece, si riesce ad andare oltre, ovviamente in peggio, cercando di togliere anche l’ultimo barlume di imprevedibilità, proponendo, di conseguenza, sempre più un calcio/wrestling cui, per fortuna, non ci vogliamo abituare. Non si spiega, altrimenti, come una società, pur blasonata, come l’Inter abbia dovuto tener conto della finanza e, quindi, indebolirsi di fatto (primo caso che noi ricordiamo per una detentrice del titolo); di contro, a una squadra come la Juve sia consentito un mercato ancora all’insegna dell’investimento a dispetto di buchi di bilancio clamorosi. In più, alcune operazioni mostrano quanto, di fatto, altre società siano pericolosamente asservite al punto di giustificare i sospetti, in alcune partite, dello “Scansuolo” di turno. E ci spieghiamo: il rifiuto di 50 ml per poi accettare il prestito gratuito di due anni e un pagamento dilazionato di altri cinque esercizi, destano perlomeno sospetti che, probabilmente, troveranno poi riscontro in momenti topici del nostro campionato.

E il Napoli? Beh, la nostra squadra non manca mai di metterci del suo, al punto di sviare l’accollo di responsabilità, che andrebbero interamente addossate al sistema calcio italiano, riuscendo a mettersi invece al centro della critica, per difetti soprattutto di approssimazione nella comunicazione e non solo. Troppo spesso, infatti, la testardaggine, il principio e, almeno quello che sembra dall’esterno, l’improvvisazione a danno della programmazione, hanno arrecato danni, a prescindere dal sistema. A memoria breve, così è sembrata la gestione Milik, così quella dell’ammutinamento, così quella del rinnovo di Lorenzo. Così come sembra davvero difficile da capire come un problema di bilancio abbia fatto trascurare l’ingaggio di un esterno sinistro basso, affidabile e che potrebbe essere la causa di una perdita di un centinaio di milioni di euro per il mancato conseguimento negli ultimi due anni di un posto in Champions.
Comunque ci siamo, per riprendere a divertirci e, si spera, appassionarci, nonostante tutto, al nostro giocattolo preferito di cui davvero ci è difficile fare a meno, occupando un ruolo decisamente più importante di quello che dovrebbe, nelle nostre vite.
Ci auguriamo che, in tempi così poveri di passioni, almeno qui a Napoli torni a riaccendersi la fiamma del tifo puro, senza retropensieri.
Juve e accoliti permettendo…
FNS

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