Pro o contro il Governo Draghi?

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Il premier Mario Draghi

Tutti gli schieramenti politici sembrano consapevoli del fatto che attualmente non esistono alternative al Governo Draghi per motivi sia interni che internazionali, ma pare che più di un partito non intenda appiattirsi completamente sulle scelte del Premier.

Tra i diversi partiti rappresentati nel Governo Draghi, la Lega di Salvini appare la più ondivaga in quanto a coerente sostegno alle iniziative del Premier. In particolare, Salvini oscilla tra posizioni critiche verso singoli componenti del Governo e verso specifiche direttive approvate dal Consiglio dei Ministri (in cui pure siedono esponenti leghisti). Infatti, prendendo lo spunto dall’aumento del numero di sbarchi di immigrati, Salvini ha rinnovato le proprie critiche all’operato della ministra Lamorgese, trascurando il fatto che il presidente Draghi ha dimostrato, in diversi consessi europei, di aver posto in cima al proprio impegno la questione immigrazione. Anche a proposito della decisione sulla tempistica da rispettare per lo stop alle mascherine all’aperto, Salvini non sembra essersi reso conto del fatto che la decisione dovrà dipendere dalla valutazione tecnica dell’andamento dell’epidemia e non dal pressing di uno o più partiti sul Governo.

L’oscillante comportamento di Salvini è ancor più evidente in tema di giustizia: mentre, da una parte, tutto il Governo (esponenti leghisti inclusi) è impegnato a sostenere la ministra Cartabia in un processo di riforma della giustizia, peraltro indispensabile per ottenere i finanziamenti europei; dall’altra, Salvini si è speso in occasione della presentazione dei sei referendum sulla giustizia, promossi dal Partito Radicale e dalla Lega. Cosa hanno in comune questi due partiti in materia di giustizia? Il “giustizialismo” leghista e il “garantismo” radicale sembrano avere un condiviso obiettivo: cavalcare il momento storico, sfavorevole alla credibilità della Magistratura, per ottenere un affievolimento dell’esercizio della giurisdizione, assoggettandolo al potere politico.

Probabilmente questo comportamento “politico” di Salvini è motivato anche dall’imminenza delle consultazioni elettorali; tuttavia sembra acclarato che chi, tra i partiti di maggioranza, critica Draghi, cala nei sondaggi; quindi Salvini farebbe bene a contenere le proprie oscillazioni, a meno che – colpito da rinnovato cupio dissolvi – non voglia ripetere la stessa esperienza dell’estate 2019.

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