Diario di un “sorvegliato” in attesa di vaccinazione: 2 aprile

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Le notizie sui vaccini affollano anche questa Settimana Santa. Potranno somministrare il vaccino anche i farmacisti che godranno però di uno scudo penale, cioè di una garanzia che li solleverà da ogni responsabilità per eventuali danni causati ai vaccinati. Scudo immediatamente rivendicato anche dai medici che somministrano farmaci agli ammalati gravi di Covid. E forse lo otterranno: l’Italia è il paese degli scudi. E una protezione, come sappiamo, non si nega a nessuno, neppure agli evasori con i quali anzi bisogna fare, come dice Salvini, la pace.

E quale migliore occasione della Pasqua per evocare la necessità assoluta di mettere pace dovunque se ne senta il bisogno? Irradiamola dunque, questa aspirazione, anche alla prossima riforma elettorale augurandoci che trovi d’accordo tutti i partiti in un clima di generale pacificazione: la nuova legge potrebbe chiamarsi “casatiellum” e non se ne parli più.

Tuttavia il momento storico non consente di rispettare una delle più amate tradizioni. Il famoso adagio – che consentiva, dopo un Natale rigorosamente familiare, di trascorrere la Pasqua “con chi vuoi” – ha perso ogni consistenza e ogni prospettiva. A meno che non lo si voglia trascorrere all’estero, in uno dei paesi dove è consentito recarsi senza troppe complicazioni. L’incertezza è però tale che una volta usciti dai confini non è detto che sia facile rientrarvi e si rischia quindi di passare anche il prossimo Natale “con chi vuoi” o addirittura “con chi non vuoi”. C’è infatti confusione dappertutto: i numeri della pandemia che ci vengono dall’estero non sono tutti confortanti. Le misure di contenimento cambiano in maniera imprevedibile di luogo in luogo e di tempo in tempo. E poi c’è la volubilità del Covid: chi può escludere la comparsa di una nuova variante nelle Baleari o nelle Canarie?

Converrà quindi trascorrere anche la Pasqua “con i tuoi”, come lo scorso Natale. Progetto peraltro tristemente irrealizzabile per non meno di 60.000 famiglie nelle quali la si potrà trascorrere soltanto “con i tuoi ancora in vita”. Ma, tant’è, qui a Napoli questi discorsi, sia quelli scherzosi che quelli tragicamente seri, non hanno alcun senso. Possiamo essere certi che molti troveranno il modo di farsi una ricca Pasquetta in qualche località campestre appena un po’ appartata, tanto non si vedono controlli. La zona rossa partenopea è una semplice mutazione cromatica, camaleontica. Senza controlli i comportamenti individuali e sociali diventano disinvolti fino al recupero della piena normalità e De Magistris si guarderà bene dal darsi una mossa proprio alla vigilia del termine del suo secondo e ultimo mandato. Il sindaco più amato dai vomeresi andrà infatti a candidarsi come presidente in Calabria, regione dove ha mosso i suoi primi passi falsi da magistrato. Per noi napoletani non vomeresi e, in quanto tali, abbandonati a noi stessi da quasi dieci anni, la Calabria non è abbastanza lontana. 

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