Diario di un “sorvegliato” in attesa di vaccinazione: 14 marzo 2021

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E così Draghi vuole scatenare la furia vaccinatoria. Si vaccinerà ovunque: caserme, chiese, cinema, teatri, farmacie, studi dentistici, palestre, stazioni ferroviarie e anche parcheggi. Sì, anche nei parcheggi e a Napoli sarà simpatico assistere allo spettacolo del parcheggiatore abusivo che, appena arrivi, apostrofandoti con la solita espressione “‘O zi’“, se under ottanta, oppure “‘O no’“, se over, ti indirizzerà previo pagamento del consueto pedaggio verso la postazione sanitaria che potresti tranquillamente vedere e raggiungere anche senza il suo prezioso aiuto.

Nella colossale operazione saranno impiegati anche i “navigators” il cui lavoro, già arduo prima della pandemia perché i posti di lavoro, se c’erano, si nascondevano bene, è poi diventato una vera chimera: dopo un breve corso di formazione saranno convertiti in “vaccinators”. Intanto c’è grande confusione tra gli anziani, dovuta alla quantità esagerata di vaccini in circolazione o in preparazione. Diciamoci la verità: gli anziani si augurano vivamente di uscire vivi dalla pandemia per non perdersi il prossimo scioglimento dei ghiacciai. E quindi l’apprensione cresce. Giungono, oltre alle fake news sull’argomento, anche notizie vere che mettono in dubbio la sicurezza di questo o di quell’altro vaccino. Tant’è che Mattarella ha ritenuto opportuno dare un certo risalto mediatico alla sua vaccinazione. Aspettando il suo turno anagrafico, senza tradire la sua riconosciuta vicinanza agli italiani, ha seguito il percorso comune a qualunque cittadino, rinunciando ad ogni particolare riguardo. Dicono che i suoi consiglieri abbiano dovuto dissuaderlo dall’andarci in autobus.

Anche i media hanno capito che era il caso di tranquillizzare i cittadini e quindi sono fioccate le interviste rassicuranti sugli effetti collaterali del vaccino, tipo: “Dottore, sta riscontrando reazioni avverse nella somministrazione del vaccino?” “Assolutamente no. Ho eseguito una quarantina di vaccinazioni da stamattina e mi sento benissimo”. Quindi i vaccinatori possono stare tranquilli, ma gli “immunizzandi” vivono ancora nel dubbio e nell’apprensione anche per le diverse modalità di somministrazione dei vaccini: dose unica o dose doppia? E a che distanza di tempo tra la prima e la seconda? E un eventuale cocktail di diversi vaccini va bene (anche se non schakerato)? Tutte domande che si intrecciano poi con quelle riguardanti la temperatura di conservazione, la percentuale di efficacia in relazione alle fasce di età e così via.

E poi i tempi! Quando toccherà a me? Sono o non sono un soggetto fragile? I lombardi, che se lo possono permettere vista l’inefficienza assoluta della coppia Moratti-Bertolaso (“Siamo la coppia più bella del mondo – e ci dispiace, molto, degli altri”), si faranno vaccinare, se ci riescono, in una regione limitrofa o valicheranno il confine svizzero: la Svizzera non fa mai storie quando si tratta di soldi. E qui si faranno inoculare il vaccino che preferiscono. Resta per gli altri comuni mortali una domanda inquietante: moriremo tutti vaccinati? Al momento non c’è risposta ma al primo belato capiremo se finalmente abbiamo raggiunto l’immunità di gregge.

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