“Il cielo di carta”: La nonna è mobile. Manuale di sopravvivenza per nonni del terzo millennio

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Sì, amici lettori, avete letto bene. Non c’è alcun errore di stampa, il titolo del libro è giusto. Prendendo a prestito l’aria del Rigoletto “La donna è mobile” e giocando con una consonante, Rosalia Catapano lo ha trasformato in “La nonna è mobile”, dando così al suo racconto un titolo originale e inconfondibile, che risuonerà al nostro orecchio sulle note dell’opera verdiana e che, a onor del vero, ben si confà alle nonne. E non vi inganni il sottotitolo, non si tratta del solito noioso e ritrito “Manuale”. È un libro da leggere nelle giornate uggiose perché mette di buonumore, da sfogliare se abbiamo qualche perplessità sul come o cosa fare in contesti specifici così come è un libro da regalare ai nonni, siano essi “veterani”, neo-nonni o nei paraggi della nonnitudine, perché, vi assicuro, ciascuno ritroverà un po’ di sé, delle sue manie, delle proprie ansie e del proprio orgoglio. È un libro da donare anche a chi nonno/a non lo è, ma lo diventa per “adozione” come accade agli zii, ai prozii o semplicemente agli amici speciali. Perché sfido chiunque a non aver ricevuto una telefonatina della serie: per cortesia mi vieni a tenere il pupo? oggi pomeriggio non so proprio a chi santo rivolgermi, tu l’adori e quando sta con te diventa un angioletto. E non mi dite che non avete ceduto a tali lusinghe!

E non finisce qui, pensate che va bene perfino per le neomamme e i neopapà. Esagero? No. Prima di diventare genitori, non siamo stati nipoti e allora?

Rosalia Catapano è una nonna nuova di zecca; medico, scrittrice, amante della musica, del tennis e del calcio, che già era mobile di per sé, non vi dico ora da quando la sua vita è stata allietata, invasa, pervasa dal frugoletto. L’autrice, attraverso la sua penna ironica, briosa, talvolta dissacrante, ma sempre colta ed elegante ci regala un manuale divertente e prezioso, in cui sventaglia le più disparate situazioni. Volete un’idea? Vi parlerà di “Nonne in cerca di guai”, “Una nonna per amico”, “Quello che le nonne non dicono”, “Ci vuole un fisico bestiale”, “Play list”. Vi avevo detto che la scrittrice è un amante della musica. E, se occorre, a portata di mano troverete anche un “diziononnario”.

Ritorniamo al discorso di fondo: le nonne, ma anche i nonni…siamo per le pari opportunità, si mettono in moto fin dalla “annunciazione”. Ecografie, corredino, culle, cullette, sedie e sediolini entrano nei pensieri e perfino nei sogni di chi si ammalerà di nonnitudine, uno stato d’animo di grazia che investe come un tornado chiunque entra nel club. Anche i più scettici o coriacei. Poi sarà un infinito continuum di emozioni, quasi non avessero mai visto bambini! Provare per credere.

La lettura del libro ci regala anche intense pagine di vita vissuta in cui l’autrice ripercorre il tempo passato, quando lei era nipote e quando sua figlia lo è stata. Sono scorci di esistenza che attraversano generazioni differenti tra loro per abitudini, costumi e usanze ma non slegate, perché il filo rosso dell’amore ne ricuce la storia. Credo che il senso della nonnitudine stia tutto qua. Oggi più che mai.

Rosalia Catapano, napoletana, editor e scrittrice per Homo Scrivens ha al suo attivo sia romanzi, tra cui Solo Nina e il prequel Tutto andrà nel migliore dei modi, che raccolte di racconti di gran pregio. Cura e conduce per la sua casa editrice laboratori sulla scrittura autobiografica.

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