Smettiamola con Insigne

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Il derby campano vede la vittoria del Napoli in casa del Benevento e, bisogna dirlo, abbiamo temuto, già dal primo tempo, che ci vedeva in svantaggio per un gol del meno famoso degli Insigne, ma anche nel finale di partita, di non portarla a casa. Buon Benevento nel primo tempo e un Napoli già visto in Europa League. Lenti, senza idee e incapaci di scardinare una difesa che raddoppiava tutte le marcature, se non le triplicava. Non dare profondità ad Osimhen ci fa perdere di pericolosità anche in funzione di un Mertens che, nelle due ultime partite, abbiamo visto con poca mobilità. Probabilmente, nelle partite in cui gli avversari si chiudono, dovrebbe fare qualche passo avanti e più inserimenti senza palla. Ovvio che, se lo facesse, avrebbe bisogno di centrocampisti che guardano più spesso avanti per cercarlo. Né Bakayoko, né Fabian Ruiz ci sono sembrati in grado di agevolare gli attaccanti.

Poi, nel secondo tempo, ci ha pensato, quasi da solo, quello dei fratelli Insigne più talentuoso. Lorenzo ci ha provato prima con uno splendido tiro a giro col destro che il Lorenzo avversario, Montipò, è andato a prendere alla sua sinistra effettuando una bellissima parata. Poi ha segnato un bel gol, dopo un recupero fantasioso dei compagni, ma purtroppo era in fuorigioco. Annullato, e giustamente. Infine ha tirato di destro dal limite dell’area una “botta” a fil di palo (sempre quello a sinistra di Montipò e questi, pur parzialmente coperto, l’ha preso). Beh, deve aver capito che doveva proprio inventarsi una cosa complicata: subito dopo ha tirato, sempre dal limite, di sinistro all’incrocio dei pali a destra dell’ottimo portiere avversario. Sì, di sinistro, il suo piede meno nobile. Stupendo. Pareggio meritato, ma si avvertiva che ormai l’inezia della partita stava evolvendo a favore degli azzurri. E se n’è accorto anche Inzaghi che ha cambiato modulo passando a un meno spregiudicato 5-3-2. Ha messo uomini freschi e ha tolto due degli ammoniti che aveva. Niente, il Napoli è passato in vantaggio con un ottimo Petagna servito magistralmente da un travolgente Politano, proprio al centro dell’area.

Certo, forse quest’anno la forza dei partenopei è proprio dovuta a una panchina che, spesso, non ha nulla da invidiare agli undici iniziali che man mano il Mister ci propone. Ma riassumiamo: il Napoli è andato a riposo in svantaggio di un gol e noi, nell’intervallo, siamo andati sui social a leggere degli umori dei tifosi. Bene, ce l’avevano tutti con il Lorenzo nazionale, e malgrado, già nella prima frazione di gioco, il capitano aveva pescato Lozano un paio di volte da solo sul secondo palo. Ma a che serve? Il “tifosotto” se la prende sempre con il nostro 24. Ora, con la tranquillità della ragionevolezza, vorremmo dire a tutti i detrattori del giocatore di Afragola, che lo stesso è il calciatore italiano con più classe, forse, in tutta la serie A. È dal 2010 che gioca nel Napoli e ha sempre dato l’anima e, cosa non da poco, oggi è anche titolare inamovibile della nazionale italiana. E questo è quanto, e non è in discussione. Basta quindi attaccarlo, non fa bene a nessuno.

1 commento su “Smettiamola con Insigne”

  1. elio mottola

    Il “tifosotto” partenopeo è, da sempre, una banderuola. Una squadra seria avrebbe bisogno di una tifoseria all’altezza. Ma forse le tifoserie non lo sono mai perché agiscono su spinte emotive, senza esercitare alcun senso critico e soprattutto senza memoria.

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