Giù la maschera!

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Lo scrittore Giuseppe Petrarca, irrompendo sulla scena post-Covid in un contesto difficile e ancora pieno di incognite, torna nel panorama della produzione letteraria partenopea con una storia dai contorni attualissimi, targata ancora una volta Homo Scrivens. Il suo quarto medical trhiller, Notte Nera, affonda il coltello in un male che va ben oltre la scena del mondo della medicina, perché quando la ragione si arena anche il migliore degli uomini diventa vittima inconsapevole o consapevole del delirio di onnipotenza. Il tema dominante in questo romanzo mi è parso consolidare la natura etica e sociale che attraversa tutta la narrativa dell’autore.

A tal fine un veloce sguardo all’indietro può ritornare utile al lettore per entrare appieno nella filosofia di un giallista fuori dagli schemi. Nel primo romanzo, Inchiostro Rosso, il focus è sulle lobby farmaceutiche, in cui prevalgono spesso, ahi noi, logiche asservite al potere; in Corpi senza storia emerge la drammatica realtà degli O.P.G. (ospedali psichiatrici giudiziari) nei quali agli internati viene negata ogni dignità e le persone diventano solo corpi, dove ancora una volta a dettar legge è un potere avido e inumano. Nell’Avvoltoio, invece, ci spostiamo da Milano in Sicilia, terra di origine del commissario Lombardo. L’autore ci catapulta nell’incubo di una pandemia che scoppia in un campo di accoglienza per immigrati, laddove la lunga mano della criminalità mafiosa irrompe e corrompe uomini di potere, perfino medici che, dimentichi del loro giuramento, si prestano ad abiette pratiche sui corpi di bambini immigrati.

E ora in Notte Nera,quasi a chiusura del cerchio, il commissario Cosimo Lombardo, fil rouge della quadrilogia, si troverà, suo malgrado, a dover affrontare un’indagine che lascerà ai lettori una serie di sconcertanti interrogativi sul rapporto tra il fine vita e la scienza, sui limiti, i compromessi e le scelte dei singoli così come quelle della collettività. Intorno all’omicidio di un paziente dello stesso ospedale in cui Lombardo sta per riemergere da un coma profondo ruotano molti personaggi nuovi, ma ritornano anche il giovane Davide Silli di Inchiostro Rosso e il prof. Dino Savona illustre scienziato nell’ambito medico in Corpi senza storia; quasi a sostenere Lombardo in un momento complicato della sua esistenza sia sotto il profilo psicologico che professionale. In Notte nera campeggia la figura di Carla non solo in quanto compagna di vita di Cosimo, ma anche come parte attiva nelle indagini; così come un ruolo decisivo nella svolta alla soluzione del caso tocca a Veronica, giovane e ottima infermiera che vive una tormentata e triste storia con uno dei medici più in vista del nosocomio, che ne metterà in ginocchio la dignità. In un crescendo di situazioni emergono altri personaggi, medici, primari e infermieri che, ciascuno nel proprio ruolo, faranno da coro alla narrazione fino alla soluzione dell’inquietante caso.

In Notte nera assistiamo a una maturazione letteraria del personaggio di Cosimo Lombardo, che narrativamente si riflette sul piano umano e professionale, come ci dice lo stesso autore: “non è il classico uomo di legge che si gloria dell’operazione poliziesca eseguita con successo. Lui è un uomo, innanzitutto, che sa prendere a cuore i casi che affronta. È medico, è psicologo. È l’uomo nella sua completezza”,tanto da riuscire, seppur con grande logorio interiore, ad anteporre l’uomo al poliziotto in una fase delicatissima della storia.

Forti e intense sono le pagine in cui l’autore affida al killer, in una sorta di autoconfessione, lo svelamento del proprio complicato mondo interiore e del travaglio che può agitare l’animo umano di fronte a scelte e ad atti scellerati che la ragione non riesce a impedire. E come Atropo, la più temuta delle tre Moire del mito greco, vestita di nero e con le forbici tra le mani, l’assassino avocherà a sé la facoltà di recidere la linearità del filo della vita, stabilendone l’inesorabile termine. Siamo di fronte a un romanzo che è ben più di un medical trhiller. È l’esplorazione dell’animo umano fin nelle sue più remote stanze, laddove può albergare la corruzione dello spirito. E allora la notte davvero si tinge di nero.

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