Musica proibita: un po’ più avanti, ma non abbastanza

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In attesa di ulteriori riscontri da parte dei lettori, passiamo al commento dei brani proposti nella quarta tappa di questa “corsa a ostacoli”. Chiariamo subito che quelli di Chopin, Schumann e Dvorak sono in linea con i brani degli stessi autori proposti nelle puntate precedenti. Con l’occasione credo sia utile sapere che i brani brevi per pianoforte di Chopin e di Schumann sono tutti, o quasi, godibili se ascoltati alla luce dei criteri sin qui richiamati. Avremo poi occasione di tornarci sopra, ma se vi fossero particolarmente piaciuti, potrete da soli cercarvi Notturni, Studi, Preludi, Valzer di Chopin e le raccolte di Schumann come le Kinderszenen, il Carnaval ed altro.

Il brano di Wagner, la famosa Cavalcata delle Valchirie, è un tema popolarissimo al quale colleghiamo spesso riferimenti bellicosi (vedi il film di Coppola “Apocalypse Now”, in cui accompagna uno dei momenti topici), mentre invece nel contesto del dramma musicale dal quale è estratto, “La Valchiria”, seconda parte della monumentale “Tetralogia” denominata “L’anello del Nibelungo”, rappresenta un momento di allegra vivacità. Questo per dire che la musica cammina da sola, al di là delle intenzioni dell’autore. Altro esempio di questa curiosa “devianza” è la Sonata Op. 27 n°2 di Beethoven di cui avete ascoltato il primo celeberrimo movimento: il titolo col quale è stata veicolata attraverso un paio di secoli, “Chiaro di luna”, fu imposto dall’editore e contribuì non poco alla fama imperitura di questo brano che, in realtà, non aveva nulla a che fare con la luna: se ci dimentichiamo della luna il brano rimane ugualmente stupendo, meditativo e misterioso com’è. Spero sia stato apprezzato malgrado durasse oltre il limite concordato, che però supereremo con maggiore frequenza nel prosieguo.

Cosa dire poi dell’Ouverture di Rossini? È una cascata di invenzioni musicali, una sequenza di temi brillanti e originali, così come numerose altre Sinfonie (o Ouvertures) che precedono le opere di Rossini, siano esse buffe o serie. In quasi tutte c’è la firma dell’autore e cioè il famoso “crescendo” rossiniano, che consiste nella ripetizione ostinata di un tema il cui volume cresce di volta in volta fino a raggiungere l’apice che precede in genere la conclusione del brano.

Gli ascolti che vi propongo di seguito sono tutti di una certa durata e quindi un po’ più impegnativi. Si tratta però di brani molto famosi che come sempre vi chiedo di ascoltare fino alla fine e con la dovuta attenzione; in alcuni di essi (Bach, Rossini) sarà utile anche guardare le immagini, ma sempre subordinatamente ad un ascolto concentrato e ininterrotto.

Bach, Toccata e fuga in re min. per organo

Borodin, Danze Polovesiane da “Il Principe Igor”

Chopin, Polacca “Eroica” Op. 53

Saint-Saens, Danse Macabre

Liszt, Rapsodia Ungherese n. 2

Rossini, Guglielmo Tell – Ouverture

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