La storia del fumetto in Italia. Arriva Galep

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Il primo numero di Tex (Fonte: www.sergiobonelli.it/)

Nel 1948 alla redazione Audace si unisce un artista destinato a lasciare un segno indelebile: Aurelio Galleppini, che in seguito sarà conosciuto con lo pseudonimo di Galep. Nato a Grosseto nel 1917, trascorre la sua adolescenza in Sardegna, patria dei suoi genitori, dove coltiva la passione per il disegno e per i cartoni animati. Tra il 1935 e il 1938 collabora con giornali come Mondo Fanciullo, Modellina e Il Mattino di Napoli, dove si alterna tra generi comici, disegnando storie come Le straordinarie avventure di Pulcino, e avventurosi dal titolo In terra straniera, All’ombra del Tricolore, Avventura nel Far West.

Sarà la Cine Dux a notarlo proprio per la sua maestria nel realizzare tavole per cartoni animati e ad invitarlo a lavorare su alcuni progetti a Milano. Qui conosce Gianluigi Bonelli. Gli anni successivi lo vedono a Firenze, dove lavora per la casa editrice Nerbini su episodi di Mandrake e L’Uomo Mascherato e dove, con l’inconfondibile sigla Galep, realizza splendide copertine per romanzi, utilizzando tecniche pittoriche. In libreria apparirà la sua firma su La maschera di ferro, Il segreto di Castiglia e il cavalier Mistero. Ma la Nerbini non riesce ad assicurargli un futuro tranquillo, per cui Galleppini comincia ad inviare lettere a diverse case editrici, senza però ottenere un grande riscontro, tranne che per la realizzazione di qualche albo dell’Intrepido. Contemporaneamente, però, Tea Bonelli, con l’ausilio dell’ex marito Gianluigi, stava studiando la creazione di un nuovo personaggio che fosse in grado di sostituire Furio che, ormai, sembrava aver fatto il suo tempo. Trovandosi tra le mani la lettera di Galleppini, lo invita a realizzare qualche tavola di prova. Quando riceve i primi disegni, Tea si rende conto di aver trovato l’uomo giusto per il suo nuovo personaggio. Protagonista di una serie che, come scriverà, nelle sue intenzioni avrebbe dovuto “fare scintille”.

Occhio Cupo (Fonte: www.fumetto-online.it/it/golden-comics-club-serie-complete.php)

Galep si trasferisce a Milano e, mentre la casa editrice studia il nuovo progetto, gli vengono affidate tavole per la serie di Occhio Cupo. Scritto da Gianluigi Bonelli, Occhio Cupo in realtà è una rivisitazione del precedente Capitan Fortuna. Un eroe mascherato, con tanto di calzamaglia, che si muove alla metà del Settecento durante le guerre coloniali. La seconda serie che gli viene affidata è anch’essa una rivisitazione di un personaggio già pubblicato negli anni precedenti Red Killer. Sarà la prima serie con formato a striscia, pensata proprio per realizzare una soluzione pratica ed economica. Costerà, infatti, 15 lire. La terza serie ad apparire nelle edicole sarà la Collana del Tex. Il numero uno di questo nuovo personaggio, dal titolo Il totem misterioso, esordisce il 30 settembre 1948. La realizzazione della nuova serie richiede un impegno notevole. La casa di Tea Bonelli era la redazione, la cantina, il magazzino. Di quel periodo racconta Sergio Bonelli in un libro del 1998, Come Tex non c’è nessuno, “Aurelio vive e lavora in una stanza studio di fianco a quella in cui dormo io. Quando all’una di notte, dopo aver letto a lungo, spengo la lampada sul comodino, la luce della stanza di Galep filtra ancora attraverso la porta. Non so dire fino a che ora rimane al lavoro. Ma quando mi alzo per andare a scuola, eccolo di nuovo seduto al suo tavolo a mostrarmi un mucchietto di strisce ricche di immagini dinamiche e affascinanti: è nato Tex Willer”.

Willer era intanto stato sostituito al provvisorio Killer, proprio per differenziare quest’ultimo eroe dal precedente Red Killer. Nasceva in questo frangente l’esigenza di una nuova figura professionale, il letterista, incaricato di trascrivere manualmente i colloqui nelle nuvolette e nei riquadri narrativi. Il primo letterista a lavorare su Tex è Gino Rognoni, anche lui destinato a sostenere notevoli ritmi lavorativi, che lo impegneranno giorno e notte. Il successo di Tex è immediato. La testata raggiunge una vendita di sessantamila copie settimanali e, nel giro di due anni, raggiunge 139 uscite, tutte disegnate da Galep, sottoposto ad un vero tour de force, tranne che per una breve collaborazione di Guido Zamperoni. Il 22 maggio 1951 nasce il logo di Tex che ancora oggi conosciamo, quello con la “T” e la “X” che si fondono.

Plutos (Fonte: www.giornalepop.it/pluto-bonelli-e-campani/)

Nella sua carriera Galep disegnerà quasi duemila copertine di Tex, contando le serie a strisce, raccolte e varie riedizioni, ma sarà contemporaneamente il copertinista anche di altre serie edite da Audace, come Mani in alto!, scritta e disegnata da Rinaldo Dami, conosciuto come D’Ami, che racconta le imprese del sergente di cavalleria Teddy Star, reduce dal fronte, dell’esplosivo vecchietto Cherry Brandy, e del giovane orfano Sventola. Audace, inoltre, propone nello stesso periodo quella che sarà la sua prima serie rappresentata da un eroe “negativo”, L’Ombra, dal titolo, appunto, L’uomo ombra, e il suo quinto eroe mascherato creato sempre da Gianluigi Bonelli, Plutos. Plutos è una sorta di Batman. Vestito con una calzamaglia rossa e dotato di due pistole che emanano gas soporifero, il protagonista è il giovane Bill Donovan, che decide di vestire i panni del giustiziere per vendicare la morte del fratello.Le gesta di Plutos vengono giudicate in maniera negativa dalla legge italiana e la serie è sottoposta a un processo. Audace vince la causa, ma decide ugualmente di chiudere la collana. Il trentaduesimo ed ultimo numero di Plutos apparirà nelle edicole italiane il 5 luglio 1950.

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